domenica 7 maggio 2017

Come fare NAVASANA o posizione della barca

La posizione della barca è un asana che energizza tutto il corpo e aiuta a rinforzare l'addome.

"Questo asana stimola il sistema nervoso, digestivo, circolatorio e ormonale; tonifica tutti gli organi e rimuove la letargia. È utile soprattutto per eliminare le tensioni nervose e portare ad uno stato di intenso rilassamento". Swami Satyananda

Benefici:
  • rinforza addome, schiena e gambe
  • riduce il grasso addominale  
  • migliora la digestione
  • migliora l'attività di fegato e pancreas
  • attiva il plesso solare (Manipura chakra) 
  • migliora l'autostima e la fiducia in se stessi 
  • aiuta ad aumentare la propria forza interiore 
evita di eseguire questa posizione in gravidanza o in caso di problemi all'addome.

Come eseguire Navasana:


1.trova un punto di equilibrio tra gli ischi e il coccige provando a sollevare i piedi da terra e mantenendo la schiena dritta
2. posiziona le gambe ad angolo retto mentre le mantieni con le mani
3. stendi le braccia
4. stendi le gambe

Prima di arrivare a fare la posizione finale ti consiglio di allenarti con la versione con le gambe piegate 😉



Errori comuni:
peso spostato verso il coccige, schiena curva e spalle vicino alle orecchie.

Workout
Di seguito ti consiglio un piccolo workout per mettere alla prova i tuoi addominali.



Quella della foto di sotto è un'altra versione della barca e per eseguirla devi (partendo dalla posizione supina):

  • mandare il mento verso lo sterno; 
  • sollevare le scapole da terra;
  • mandare la zona lombare a terra;
  • stendere le gambe facendo attenzione a non inarcare la zona lombare. 

Inspiro - foto 1
Espiro - foto 2
cerca di passare da una posizione all'altra lentamente tenendo sotto controllo il respiro e la zona lombare e soprattutto non sforzare il collo o le spalle!

Buona pratica 😊
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Namastè🙏

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domenica 23 aprile 2017

Come fare la POSIZIONE DELL'ASSE o Utthita Chaturanga Dandasana

La posizione dell'asse o utthita chaturanga dandasana è perfetta per rinforzare tutta la parte superiore del corpo. Per eseguirla correttamente bisogna fare attenzione all'allineamento spalla-gomito-polso, gambe- bacino-schiena-testa e alla pressione delle mani sul pavimento. 

I benefici legati a questa posizione sono: 
  • rinforza braccia, polsi, schiena; 
  • aumenta la resistenza e la forza muscolare;
  • tonifica i muscoli dell'addome e delle gambe;
  • migliora la postura allenando i muscoli psoas, addominali e paravertebrali; 
  • attiva il plesso solare (Manipura chakra) migliorando così la fiducia in se stessi, la determinazione e la forza di volontà.




Errori da evitare:


Inoltre la parte interna dei gomiti dev'essere rivolta in avanti (attenzione a non iperestenderli) e le mani devono premere saldamente terra specialmente le dita e i polpastrelli per evitare di sovraccaricare i polsi:


In caso di problemi o patologie ai polsi ti consiglio di eseguire questa variante:



Tutorial per aumentare la forza di spalle e addome grazie alla posizione dell'asse:
mettiti in posizione quadrupedica mantenendo una leggera retroversione del bacino (attivando l'addome) e concentrati sulle scapole avvicinandole (retrazione) tra loro e allontanandole (protrazione).
Inspiro: avvicino le scapole tra loro e lascio andare il petto in direzione del tappetino
Espiro: allontano le scapole tra loro e allontano più che posso il petto dal tappetino (senza alzare il bacino!), spingendo bene con le mani a terra, attivando anche i muscoli sotto ascelle.
Ripeti 5 volte in modo lento e profondo senza fretta.


Ecco da vicino cosa succede alle scapole:



Esegui lo stesso esercizio (x5) nella posizione dell'asse facendo attenzione a non sollevare e abbassare il bacino. 


Ecco il video del tutorial:


Dopo aver eseguito questi esercizi sentirai le scapole e l'addome in fiamme 😜
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sabato 8 aprile 2017

TRATAKA per migliorare la concentrazione

La parola Trataka significa "guardare fisso" ed è una tecnica di meditazione e purificazione degli occhi. La pratica implica il guardare un punto fisso, di solito una candela o un mandala, senza sbattere le palpebre.
La capacità di fissare volontariamente lo sguardo sviluppa le nostre facoltà di attenzione e di concentrazione e permette di vincere le nostre distrazioni e di dominare la nostra timidezza, emotività e la difficoltà a concentrarsi.
La pratica consiste nell'osservare la fiamma di una candela posizionata all'altezza degli occhi allo scopo di focalizzare la mente rendendola stabile e unidirezionale.




Come praticare Trataka con l'ausilio di una candela:

  • Siediti su un cuscino o su una sedia mantenendo la schiena dritta ma senza irrigidirti.
  • Posiziona una candela accesa a 40-60 cm dagli occhi su un tavolo o uno sgabello cercando di posizionarla esattamente all'altezza degli occhi. 
  • Fissa la fiamma della candela cercando di non sbattere le palpebre, se gli occhi bruciano e si riempiono di lacrime non preoccuparti e se ce la fai prova a resistere. Con la pratica la resistenza degli occhi aumenterà sempre di più e sbatterai le palpebre sempre di meno.
  • Con il passare del tempo ti sentirai un tutt'uno con la fiamma e sarai concentrata solo su di essa senza distrarti. 
  • Quando gli occhi si stancano chiudili dolcemente e cerca di visualizzare l'immagine della fiamma che brucia; quando l'immagine scompare e gli occhi si sono riposati prova a riaprirli e ricomincia l'esercizio fissando di nuovo la fiamma.  


Il tempo di pratica ideale e 15 minuti ma se non hai tutto questo tempo a disposizione vanno bene anche 5 minuti 😉

Benefici:

  • migliora la concentrazione
  • calma la mente
  • stimola e attiva il terzo occhio (Ajna chakra) aumentando saggezza e intuizione
  • cura i disturbi degli occhi, ed attraverso la secrezione delle lacrime si effettua un lavaggio dei canali
  • rilassa i muscoli facciali 
  • migliora il sistema visivo rinforzando i muscoli che circondano gli occhi
  • rimuove l'insonnia 
  • migliora la memoria
  • migliora la stabilità mentale e nervosa
  • aiuta a sviluppare la forza di volontà
La purificazione degli occhi secondo l'Hatha yoga allontana la pigrizia e dona la "chiara visione"



N.B. non praticare Trataka mentre indossi le lenti a contatto.

Fammi se provi questa tecnica e se ti aiuta a migliorare la concentrazione 😊
Buona pratica e Namastè 🙏
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domenica 19 marzo 2017

Yoga per l'infiammazione del nervo sciatico

Cos'è e chi ne soffre
La sciatalgia è un'infiammazione che riguarda il nervo sciatico (il nervo più lungo che abbiamo nel nostro corpo) che parte dalla zona lombare attraversa la pelvi e tutta la gamba fino ad arrivare al piede. L'infiammazione di questo nervo comporta fastidio e dolore, a volte formicolio e in altri casi si manifesta come una sensazione di punture di spillo a livello di schiena, glutei e gambe. Generalmente, il dolore viaggia dalla pare posteriore della coscia e può estendersi verso l'alto fino all'anca oppure giù fino al piede. Oltre al dolore, ci può essere una sensazione di torpore e la difficoltà nel muovere o controllare la gamba.
Le cause del dolore possono essere diverse:
  • ernia del disco intervertebrale
  • sindrome del piriforme anche conosciuta come pseudo-sciatica
  • gravidanza
  • vita sedentaria, postura scorretta e artrosi
 Questo problema può manifestarsi sia a chi fa una vita sedentaria sia agli sportivi che non dedicano abbastanza tempo allo stretching profondo, ovviamente vi consiglio di consultare un esperto per la diagnosi, specialmente se il dolore è molto forte e vi impedisce di eseguire anche i movimenti più semplici.

Come alleviare i sintomi della sciatalgia con lo yoga
Contro la sciatalgia si possono ottenere buoni risultati con lo yoga sia nella prevenzione che per alleviare il dolore dato che alcune posizioni yoga prevedono l'allungamento e il rilassamento delle anche e della schiena.


Ardha matsyendrasana (posizione del signore dei pesci)
questa posizione allunga i muscoli dell'anca e dona sollievo alla schiena grazie alla torsione.
N.B no appoggiare tutto il perso sulla mano dietro anzi prova a sollevarla un po' per verificare di avere la schiena dritta e il peso ben distribuito tra gli ischi.



- Marjariasana (posizione gatto-mucca)
questo esercizio è ottimo per mobilizzare tutta la schiena. Assicurati di avere le mani in linea con le spalle e le dita delle mani ben aperte che premono sul tappetino. Le gambe leggermente divaricate in base alla larghezza del tuo bacino.
Espirando curva bene tutta la schiena specialmente la zona lombare;
inspirando inarca la schiena specialmente la zona dorsale aprendo bene il petto.




-  Pavanmuktasana (posizione del vento)
Cerca di sentire tutta la schiena ben poggiata a terra mentre avvicini più che puoi le ginocchia al petto. Questo asana essendo molto semplice è consigliato ai principianti e dona un sollievo immediato alla schiena.



- Torsione semplice da sdraiati
puoi eseguire questo asana subito dopo pavanmuktasana. 
Rilassa bene le gambe, cerca di appoggiare entrambe le spalle a terra e respira gonfiando e sgonfiando l'addome.




- Sucirandhrasana (posizione della cruna dell'ago)
questa posizione è perfetta per allungare i muscoli più profondi dell'anca come il piriforme e per rilassare la schiena



- Balasana (posizione del bambino)
questa posizione è ottima per allungare i muscoli della schiena e per rilassarsi.
Unisci i piedi e allarga leggermente le ginocchia cerca di appoggiare i glutei sui talloni e appoggia la fronte a terra. Se la fronte non arriva a terra appoggiala sulle mani oppure usa un supporto.



- Setu Bandha Sarvangasana (posizione del ponte)
Questa posizione è ottima per migliorare la flessibilità della schiena e rinforzare e tonificare cosce e glutei. Puoi eseguire questo asana anche con un supporto ad esempio mettendo un cuscino o un mattoncino da poggiare sotto il bacino.



- Salabasana (posizione della locusta)
Mettiti nella posizione prona e appoggia la fronte a terra. Spingi il pube verso il tappetino e nello stesso tempo mentre inspiri cerca di sollevare le gambe, poi espirando le riporti giù lentamente.
Questa posizione è molto efficace per rinforzare i muscoli della schiena in particolar modo quelli lombari.



Spero che questa mini guida ti sia d'aiuto e, se pensi che questi consigli possano servire a qualcuno che soffre di sciatalgia, condividi l'articolo sui tuoi social :)
Per qualsiasi dubbio non esitare a lasciare un commento
Buona pratica e buon yoga 😊
Namastè

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domenica 12 marzo 2017

Mandala e meditazione

Esistono tantissime tecniche di rilassamento, per contrastare stress e ansia, e colorare e/o disegnare un mandala è sicuramente una delle più semplici ed efficaci.
Il termine mandala può essere tradotto sia come cerchio-circonferenza sia come palazzo oppure, dal sanscrito, letteralmente "essenza" (manda) + possedere o contenere (la).
Nel Buddismo tibetano il mandala raffigura un tempio immaginario che viene completato durante la meditazione. La costruzione del mandala avviene con il rito di iniziazione chiamato Kalachakra, che significa letteralmente "la ruota del tempo", ed inizia sempre dal centro, versando le sabbie colorate attraverso particolari strumenti cavi chiamati chakpu.
Dopo aver assistito alla sua costruzione, il discepolo viene invitato a "entrare" nel mandala, immaginandosi piccolissimo mentre percorre le strade disegnate, supera gli stati di meditazione previsti per entrare nel tempio dove riceverà gli insegnamenti delle divinità che vi risiedono e che rappresentano i vari aspetti del Buddha. Quando la decorazione è terminata il mandala viene disfatto e le sabbie raccolte in un'urna poi versata nel corso d'acqua più vicino in modo che le acque possano portare la benedizione a tutto il mondo.


I simboli rappresentati nei mandala tibetani sono sia una rappresentazione del cosmo sia una mappa per entrare ed uscire a piacimento dall'inconscio. Le varietà di mandala sono divisi in quattro tipi: esterni di cui uno creato con l'ausilio di polveri colorate e l'altro dipinto su tessuto, mentali (visualizzati durante la meditazione) e mandala costruiti dall'energia all'interno del corpo umano ovvero i chakra.
Possiamo trovare anche in Occidente dei simboli e delle figure geometriche che sono molto vicine ai mandala ad esempio nell'arte rituale dei Nativi americani, nei nodi celtici ma anche i rosoni delle chiese e i labirinti.
I mandala sono stati per anni oggetto di studio dello psicanalista Carl Gustav Jung, che ha introdotto il mandala nella psicologia contemporanea in seguito ad una sua stessa ricerca interiore. Fu studiandoli che capì che i mandala potevano avere un profondo significato anche per gli occidentali, e che la loro importanza derivava dall'essere un simbolo del Sé.
Secondo i suoi studi, durante i periodi di tensione psichica, figure mandaliche possono apparire spontaneamente nei sogni per portare o indicare la possibilità di un ordine interiore.
Il mandala è la rappresentazione di un viaggio e può essere paragonato ad una danza sacra in cui occorre essere sempre presenti a se stessi: ESSERCI QUI E ORA.
Nel percorso verso la meditazione, l'obbiettivo è imparare ad arrestare il flusso dei pensieri che è nutrito continuamente da desideri, ricordi, dolori, ambizioni, preoccupazioni.
Raggiungere lo stato meditativo è la meta di un lungo percorso di autocoscienza, di autoanalisi, di autorealizzazione. Il mandala, se utilizzato come supporto per la meditazione, svolge un compito fondamentale: preserva dalle distrazioni e funziona come difesa dalle tentazioni mentali. Quando si colora o si disegna un mandala si focalizza l'attenzione sulle immagini e sui colori, arrestando il flusso continuo dei pensieri. Questa azione equilibratrice dipende, essenzialmente, proprio dalla forma del cerchio del mandala e dal suo centro, dalla simmetria che ne deriva e che genera in noi una percezione di ordine e armonia: le diverse forme dentro il cerchio, infatti, rimandano tutte ad un nucleo centrale che stabilizza e che dà un centro all'intera personalità.

Come rilassarsi colorando un mandala

  • procurati l'occorrente necessario: scegli un mandala da colorare che ti piace e ti ispira (si trovano anche in internet) e i tipi di colori che vuoi utilizzare. 
  • dedicati almeno 30 minuti per colorare il tuo mandala, trova un luogo tranquillo, spegni tv e cellulare, allontana qualsiasi tipo di distrazione, se preferisci puoi accendere degli incensi e delle candele per creare un'atmosfera tranquilla e rilassata. 
  • prima di cominciare prenditi qualche minuto per concentrarti prima sulla respirazione e poi sul mandala, una volta che ti senti abbastanza rilassato inizia a colorare il tuo mandala senza pensare troppo ai colori da usare e agli abbinamenti, sceglili in modo istintivo e totalmente libero.
  • concentrati solo sul disegno e se vedi che la tua mente inizia a vagare cerca di riportare l'attenzione al momento presente e al tuo mandala.
  • quando hai finito di colorare il mandala concediti qualche minuto per osservare i colori che hai usato e per ripensare alle sensazione provate o dove ti ha portato mentre lo coloravi.  
    

 Colorare i mandala è divertente e rilassante sia per gli adulti che per i bambini; i benefici che regala questa attività sono innumerevoli:
- favorisce il rilassamento
- calma la mente
- diminuisce le tensioni muscolari
- riduce i livelli di ansia
- sviluppa la capacità di concentrazione
- migliora la creatività
- crea soddisfazione e infondere un senso di piacere e appagamento




Buona meditazione e buon divertimento con i mandala :)
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sabato 4 marzo 2017

Come fare VRKSASANA, la posizione dell'albero

Oggi analizziamo una posizione di equilibrio: Vrksasana ovvero la posizione dell’albero, perfetta connessione tra cielo e terra. 
Nello yoga, così come nella vita, l'equilibrio (sia fisico che mentale) è fondamentale poiché permette di concentrarci su noi stessi e sul momento presente, allontanandoci dalle distrazioni esterne.
La postura dell'albero ci insegna stabilità, quiete, equilibrio ed equanimità mantenendoci ben radicati a terra mentre ci proiettiamo verso il cielo. 

Come eseguire Vrksasana:
  • gamba sinistra stesa e attiva
  • piede della gamba sinistra preme bene sul pavimento
  • ginocchio destro piegato e ruotato verso l’esterno
  • peso al centro e bacino parallelo al pavimento
  • c’è una pressione reciproca tra piede destro e interno coscia sinistro
  • il busto si allunga verso l’alto
  • braccia stese e palmi delle mani premono forte uno contro l’altro




Benefici:
  • corregge la postura
  • allevia la sciatica
  • migliora l'equilibrio
  • rende più forti quadricipiti e caviglie
  • è un ottimo esercizio per migliore il piede piatto o cavo  

Consigli per i principianti:

- Posiziona il piede destro all'altezza della caviglia oppure al livello del polpaccio
- Mani unite al centro del petto


Errori da evitare:

- bacino disallineato
- anca sinistra spinge verso l'esterno 
Inoltre fai attenzione all'appoggio del piede della gamba portante e a non posizionare mai il piede destro all'altezza del ginocchio.





"Quando le radici sono profonde, non c'è motivo di aver paura del vento"



Buona pratica e buon yoga 🙏
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sabato 25 febbraio 2017

Pranayama

Secondo gli Yoga Sutra di Patanjali il Pranayama è uno degli 8 stadi che compongono il cammino dello yoga.
La parola Pranayama è formata da Prana (energia vitale, respiro) e Ayama (controllo, lunghezza), il suo significato è quindi controllo ed espansione del respiro e dell'energia vitale. Il Prana è l’energia vitale fondamentale che impregna tutte le cose e gli esseri dell’universo e viene attratta nel nostro essere in primo luogo attraverso la respirazione e il suo controllo. Tale controllo si attua attraverso quattro fasi: inspirazione (puraka), ritenzione del respiro a polmoni pieni (antara kumbhaka), espirazione (rechaka) e ritenzione a polmoni vuoti (bahya kumbhaka).

Esiste uno stretto legame tra la frequenza della respirazione (numeri di respiri al minuto) e la durata della vita, per questo motivo ad esempio elefanti e tartarughe vivono più a lungo rispetto all’essere umano, proprio perché respirano meno volte al minuto. A proposito del Prana si dice che, se lo vuoi controllare, devi essere un domatore attento che addomestica un elefante selvaggio per questo motivo occorrono pazienza e fermezza e si deve evitare la fretta ed ogni tipo di forzatura.
La respirazione consapevole è il punto di legame tra il corpo e la mente ed essere coscienti del processo respiratorio ci aiuterà enormemente ad armonizzarci a livello fisico, psichico, mentale e spirituale.

Gli effetti benefici del Pranayama sono molteplici:
  •     Aumenta la capacità polmonare e fornisce un’eccellente ventilazione ai polmoni
  •     Aumenta l’assorbimento e la circolazione di ossigeno nel corpo
  •     Ottimizza l’azione filtrante dei reni
  •     Aiuta la digestione
  •     Rinforza il sistema immunitario
  •     Aumenta la vitalità, la forza e la resistenza
  •     Regola la temperatura corporea
  •     Rallenta e migliora il ritmo cardiaco
  •     La mente si calma
  •     Aumenta l’abilità di concentrazione
  •     Equilibrio energetico
  •     Purifica i canali energetici (nadi)
  •     Libera da pensieri negativi e dalle paure

“Quando il respiro è affannoso anche la mente è instabile. Ma quando il respiro si calma anche la mente lo fa, e lo yogi raggiunge lunga vita. Pertanto, si deve imparare a controllare il respiro”. (Hatha Yoga Pradipika)


La respirazione yogica completa

La respirazione completa consiste in tre fasi successive legate da un armonico atto e costituisci la respirazione ideale. Le tre fasi da cui è composta sono:  respirazione addominale, la respirazione toracica e quella clavicolare.

    - La respirazione addominale o diaframmatica favorisce la più ampia espansione dei
     polmoni e realizza un massaggio agli organi addominali;


    -  La respirazione toracica o costale ha luogo attraverso il movimento delle costole e ci
     assicura una leggera espansione di polmoni e quindi un’immissione di quantità d’aria più  piccola e una frequenza  maggiore del ritmo respiratorio


           - La respirazione clavicolare è la più debole, in quanto porta nei polmoni il minor volume d’aria assicurando solo una ventilazione superficiale.

Step by step

Ci mettiamo seduti a terra con le gambe incrociate oppure su una sedia, l’importante è che la schiena sia dritta, le spalle rilassate e il petto aperto. Ogni fase va eseguita in maniera lenta e fluida contando fino a 4 per inspirare e 4 per espirare.

Fase 1
Appoggia le mani sull’addome
Inspira gonfia bene l’addome come un palloncino ed espira sgonfia la pancia e risucchia l’ombelico verso la colonna.



Fase 2
Appoggia le mani sulle costole
Inspirando allarga bene le costole verso l’esterno ed espirando senti che le costole ritornano giù al punto di partenza





Fase 3
Appoggia le mani sulle clavicole
Inspira gonfia bene il petto ed espirando svuotalo
Dopo aver dedicato un 3/4 respirazioni ad ogni fase siamo pronti ad eseguirle una dopo l’altra sempre in maniera lenta e profonda



L’esecuzione completa

Inspira:
 gonfia l’addome- allarga le costole- su fino a gonfiare il petto
Espira:
sgonfia il petto- chiudi le costole- risucchia l’ombelico verso la colonna vertebrale  
Ripeti fino a quando senti che la respirazione è fluida e profonda. Conta 4 per inspirare e 4 per espirare.






"Pratica yoga e cambia il tuo mondo un respiro alla volta" Kino MacGregor 


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mercoledì 8 febbraio 2017

Come fare URDHVA MUKHA SVANASANA o CANE A TESTA IN SU

Oggi esaminiamo URDHVA MUKHA SVANASANA o CANE A TESTA IN SU, un asana che risveglia la forza nella parte superiore del corpo e offre un fantastico stretching per il torace e l'addome. Questa posizione viene eseguita spesso nel saluto al sole o come asana di transizione (vinyasa) tra una sequenza e l'altra.


Benefici
  • rende flessibile la colonna vertebrale
  • rinforza le braccia e la schiena
  • apre il petto
  • tonifica addome, glutei e cosce
  • stimola il sistema respiratorio aumentando l'elasticità polmonare
da evitare in caso di:
  • tunnel carpale
  • ernie discali 
  • gravidanza

Tutorial
  1. distribuisci il peso tra mani e dorso dei piedi 
  2. gambe, glutei e addome attivi
  3. schiena inarcata 
  4. petto guarda in su
  5. spalle indietro e lontane dalle orecchie (scapole verso i glutei)
  6. allineamento spalla-gomito-polso


 Errori da evitare





Spero che questa mini guida vi sia d'aiuto per la vostra pratica 😊
Namaste e buon yoga 🙏

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sabato 4 febbraio 2017

Gli stili di yoga


Che stile di yoga scegliere?
Se anche tu ti sei posto questa domanda subito dopo aver deciso di iniziare a praticare yoga, sappi che esistono tanti tipi di yoga differenti: più meditativi o più fisici, che scavano a fondo nella filosofia yogica oppure che si basano solo sulla pratica di asana. Questa varietà di stili, se da un lato può portare confusione dall'altro dà un'ampia scelta. A mio avviso la differenza tra un tipo di pratica rispetto ad un'altra la fa anche il luogo, ad esempio nelle palestre sarà più facile trovare uno stile di yoga più fisico e dinamico, mentre nei centri di yoga si possono trovare anche tipi di yoga più meditativi o terapeutici.
In questo post analizzerò alcuni degli stili più praticati e famosi, cercando di essere più precisa e sintetica possibile, per cercare di farti orientare nei diversi stili di yoga.

Hatha yoga
È lo stile più tradizionale e diffuso al mondo e si focalizza su pranayama e asana. Si può affermare che quasi ogni stile di yoga insegnato in occidente è una variante dell'hatha yoga classico, e le lezioni solitamente sono strutturate così: si inizia con uno degli esercizi di respirazione (pranayama), per poi proseguire con l'esecuzione del saluto al sole, per poi passare a varie sequenze di asana sia in piedi che a terra, finendo con un breve rilassamento finale in savasana (posizione del cadavere). Questo stile è ottimo per i principianti ma anche per tutti coloro che vogliono approfondire lo studio di asana e pranayama.



Anusara yoga 
È uno stile moderno di Hatha yoga fondato da John Friend, uno yogi americano, nel 1977 e si concentra sia sul corpo che sul cuore (spiritualmente parlando). Gli aspetti più importanti di questo stile sono tre: allineamento (ogni asana è eseguito in maniera precisa e consapevole), azione (ogni asana è vista come espressione del tuo cuore per tanto va cercato l'equilibrio interiore) e attitudine (lo yogi riconosce il suo vere essere e pertanto segue il flusso della grazia e della beatitudine).
Le classi sono dinamiche e stimolanti sia per il corpo che per la mente.


Ashtanga yoga
Fondato dal maestro sri Patthabi Jois, è basato sugli insegnamenti antichi. È uno stile di yoga molto fisico e dinamico con delle sequenze di asana prestabilite, intervallate da una piccola sequenza di asana chiamata vinyasa. In questo stile sono fondamentali sia l'uso di un tipo particolare di respiro (ujjay pranayama) legato al movimento e dov'è indirizzato lo sguardo (drishti) per mantenere una concentrazione costante durante tutta la pratica.
Esistono 6 serie diverse, ognuna propedeutica all'altra, man mano che si va avanti diventano sempre più difficili, si inizia dalla prima serie e finché non si impara bene a memoria e ad eseguirla al meglio non si può passare alla serie successiva.
Questo stile è ottimo per chi vuole una pratica intensa che tonifichi tutto il corpo e che faccia sudare tanto.

Iyengar yoga
L'Iyengar yoga è stato ideato da uno dei più influenti maestri dello yoga moderno: BKS Iyengar.
Il suo stile è caratterizzato da un'attenzione particolare all'allineamento degli asana, garantendo un corretto uso anatomico di muscolatura e articolazioni. Questo stile, inoltre, è famoso per l'uso di diversi attrezzi come mattoncini, cinture , cuscini, coperte, sedie e supporti al muro per permettere a chiunque di eseguire al meglio gli asana. Le lezioni sono più lente ma non per questo meno impegnative a livello fisico e mentale dato che le posizioni vanno mantenute a lungo.
L'Iyengar yoga è adatto a tutti, perfetto per i principianti e per chi ha delle patologie fisiche o deve riprendersi da un'infortunio.



Vinyasa flow yoga 
Vinyasa in sanscrito vuol dire flusso e come abbiamo visto nell'Ashtanga yoga, inteso come unione del respiro al movimento. durante la lezione si passa da una posizione all'altra, senza fermarsi troppo per perfezionare l'allineamento, quasi come una danza. Il tutto è fluido e dinamico e ogni lezione è diversa dalla precedente a differenza dell' ashtanga yoga non ci sono sequenze prefissate.
Il Vinyasa flow è consigliato a chi cerca uno stile di yoga dinamico ed energico.


Power yoga 
Questo tipo di yoga è nato in America nel 1995, con l'uscita del libro di Bender Birch: "Power Yoga".
L'intenzione della Birch era quello di rendere l'Ashtanga yoga più diffuso in Occidente, poiché, secondo lei, il termine ashtanga non invogliava la gente a frequentare la lezione (dato che non si capisce il significato), mentre il termine "power" era più familiare per la gente occidentale.
Questo stile di yoga è molto famoso in America e lavora su forza e flessibilità quindi se vuoi lavorare su questi due punti il Power yoga è perfetto per te.



Bikram yoga e Hot Yoga
Il Bikram yoga è stato brevettato dall'indiano Bikram Choudhury circa 30 anni fa. La lezione si svolge in un'aula riscaldate intorno ai 37° (per questo si chiama anche hot yoga) che ricrea il tipico clima indiano, secondo Brikam perfetto per poter praticare. La pratica è composta da una sequenza prefissata di 26 posizioni a differenza dell'hot yoga che non ha una sequenza fissa di asana ma si svolge ugualmente in stanze riscaldate.
Il Bikram e l'hot yoga sono perfetti se vuoi un'attività in cui si sudi tanto e se stai cercando un modo per poter purificare il corpo dalle tossine.

fonte foto: flickr

Sivananda yoga 
Questo stile di yoga segue la filosofia e gli insegnamenti di Swami Sivananda e si basa su 5 principi fondamentali: un corretto esercizio (asana), una giusta respirazione (pranayama), rilassamento (savasana), una dieta appropriata (vegetariana), pensiero positivo e meditazione. L'opera di Swami Sivananda fu portata in Occidente grazie al suo allievo Swami Vishnudevananda che lo diffuse inizialmente in America e da lì si in tutto il mondo, Oggi ci sono più di 60 centri yoga Sivananda Vedanta in tutto il mondo.
Se stai cercando un tipo di yoga rilassante e meno intenso a livello fisico allora questo è il tipo di yoga che fa per te.
fonte foto: flickr

Ananda yoga
Questo stile nasce in India grazie al Guru Prahamansa Yogananda (autore dell'autobiografia di uno yogi) e diffuso nel resto del mondo grazie al suo allievo Swami Kriyananda. Lo scopo primario dell'Ananda yoga è lo sviluppo di una più alta consapevolezza a livello fisico, mentale e spirituale e soprattutto quello di arrivare ad uno stato di felicità interiore (ananda). In questo tipo di yoga gli asana servono a preparare il corpo alla meditazione e a mantenerlo sano.


Kundalini yoga  
Questo stile è stato portato in Occidente da Yogi Bhajan verso la fine degli anni '60. Lo scopo del Kundalini Yoga è quello di risvegliare l'energia kundalini rappresentata come un serpente dormiente, attorcigliato tre volte e mezza alla base della colonna vertebrale, dov'è situato il primo chakra (muladhara chakra).
La pratica si basa su sequenze di asana connesse con particolari respirazioni (kria), mantra e meditazione. Questo tipo di yoga è rivolto a tutti coloro che vogliono raggiungere uno stato di consapevolezza di se stessi più profondo e un maggiore equilibrio psicofisico.

fonte foto: flickr
Raja yoga
Il Raja yoga o yoga reale è quello che si rifà di più agli insegnamenti degli yoga sutra di Patanjali. In questo tipo di yoga si pratica soprattutto la meditazione, vista come un prezioso mezzo per arrivare a Dio e aiuta ad aumentare l'ascolto e la consapevolezza del nostro vero sé. La pratica di asana e pranayama viene vista solo come un percorso propedeutico alla meditazione.



Come abbiamo visto i tipi di yoga sono tanti (e ce ne sono sempre di nuovi), quindi può risultare difficile capire la differenza tra uno e l'altro specialmente se si è all'inizio. Il mio consiglio è quello di informarti bene prima di iscriverti ad un corso di yoga e soprattutto cerca di capire se vuoi praticare un tipo di yoga più fisico o meditativo. Qualunque sia la tua scelta ti auguro buona pratica e buon yoga.
Namaste.🙏ॐ

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martedì 31 gennaio 2017

Come fare ADHO MUKHA SVANASANA o IL CANE A TESTA IN GIÚ

Adho Mukha Svanasana o cane a testa in giù è una delle posizioni più praticate nello yoga.
Come abbiamo visto fa parte degli asana che compongono il saluto al sole, ma viene anche utilizzata come asana di transizione o per riposarsi tra due sequenze dinamiche. 
I benefici legati a quest'asana sono innumerevoli:

  • rinforza gambe e braccia
  • allunga tutta la muscolatura posteriore del corpo
  • aumenta la mobilità nella zona lombo-sacrale
  • rende flessibili le caviglie
  • allevia i dolori alla schiena
  • migliora la digestione
  • allevia il mal di testa
  • rinvigorisce il corpo
  • svolge un'azione terapeutica per sinusite, asma, sciatica, piedi piatti e per i sintomi della menopausa

Evita di praticare questa posizione se soffri di pressione alta, tunnel carpale o se hai patologie alle zone maggiormente coinvolte (collo, spalle braccia e schiena).


Tutorial Adho Mukha Svanasana


Per entrare nella posizione:

  1. parti in quadrupedia e poni l'attenzione all'allineamento spalla-gomito -polso
  2. spingi il bacino verso l'alto e il petto verso le cosce
  3. distribuisci il peso tra mani e piedi 

                              



Descrizione dettagliata della posizione:


* appoggio distribuito tra mani e piedi
* dita delle mani a ventaglio
* schiena dritta
* bacino spinto indietro e in alto
* spalle lontane dalle orecchie
* addome attivo (risucchiare l'ombelico verso la colonna vertebrale)
* sguardo all'ombelico
* gambe attive, talloni verso il pavimento e leggermente verso l'esterno

Ricapitolando ti consiglio di pensare a 3 direzioni fondamentali:
- il bacino che va verso l'alto

- il petto che spinge verso le cosce
- i talloni che vanno verso il basso


N.B. se no riesci a stendere la schiena e le gambe ti consiglio di piegare le ginocchia e di pensare di più a tenere la schiena dritta 


Gli errori più comuni
Anche se è una delle posizione base dello yoga in realtà non è una delle più semplici, quindi specialmente all'inizio, cerca di evitare i seguenti errori:

  • spalle verso le orecchie
  • gomiti piegati
  • schiena curva
  • addome rilassato
  • dita delle mani verso l'esterno e non attive
  • talloni verso l'alto
Spero che questo piccolo tutorial ti sia utile per migliorare nella pratica 
Per qualsiasi dubbio non esitare a lasciare un commento 
Namaste


"Il corpo non è rigido, la mente è rigida!"

(Sri K. Pattabhi Jois)


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sabato 28 gennaio 2017

Il Saluto al Sole

Il Saluto al Sole o Surya Namaskara è forse una delle pratiche più conosciute dello yoga e consiste in una sequenza ciclica di asana (posizioni) da eseguire assieme al respiro. L'ideale sarebbe eseguire questa pratica al mattino, durante il sorgere del sole, per poter sfruttare meglio l'energia solare presente in quel momento, ma ovviamente è efficace anche praticata a qualsiasi ora del giorno e della sera.
Esistono diverse versioni del saluto al sole che cambiano a seconda delle scuole di yoga e dello stile, ma quella che esaminerò oggi è la versione più conosciuta e praticata durante le lezioni di Hatha yoga.
La variante "classica" del saluto al sole è formata da 12 posizioni che costituiscono un riscaldamento completo da fare prima di qualsiasi attività sportiva poiché energizzano il corpo e rilassano la mente. Non esiste una velocità precisa per eseguire le diverse posizioni ma il consiglio che vi do, specialmente se siete alle prime armi, è di eseguire ogni asana in maniera lenta e fluida controllando la respirazione e cercando di legare le diverse posizioni evitando di rendere i movimenti troppo meccanici.
I benefici di questa pratica millenaria sono molteplici:
  • migliora la flessibilità
  • rafforza il corpo 
  • tonifica la muscolatura
  • lubrifica le articolazioni 
  • favorisce la digestione
  • migliora postura ed equilibrio
  • migliora la circolazione sanguigna
  • aiuta a perdere peso
  • migliora la concentrazione
  • favorisce i movimenti intestinali
  • elimina l'insonnia 
  • regolarizza l'attività cardiaca
  • aiuta il corpo a disintossicarsi
Per iniziare a godere di questi benefici il mio consiglio è quello di ritagliarsi ogni giorno almeno 10-15 minuti da dedicargli in maniera consapevole; ma andiamo ad analizzare step by step le 12 posizioni:

1. Tadasana (posizione della montagna): 
come una montagna sentiti ben radicato a terra e nello stesso tempo proiettato verso il cielo 


2. Hasta uttanasana:
Inspiro  
allungati verso l'alto stendendo bene i gomiti e unendo i palmi delle mani;
foto 2 - variante avanzata con l'inarcamento della schiena

3. Uttanasana:
Espiro 
foto 1 versione semplice
foto 2  versione completa con le gambe stese

4. Anjaneyasana o ashwa sanchalasana (posizione equestre):
Inspiro
foto 1 - versione semplice
foto 2 - versione completa con il bacino che spinge in avanti, il busto si allunga verso l'alto e i palmi delle mani sono uniti


5. Posizione dell'asse o quadrupedia:
Espiro
questa è una posizione di transizione per poter arrivare ad ashtanga namaskar



6. Ashtanga namaskar (posizione degli 8 punti):
Espiro
in questa posizione toccano terra solo mento, mani, petto, ginocchia e piedi


7. Bhujanghasana (posizione del cobra):
Inspiro
cerca di lasciare il bacino a contatto con il pavimento mentre inarchi la schiena e apri bene il petto


8. Adho mukha svanasana (cane con la testa in giù):
Espiro
foto 1 - versione semplice con le gambe piegate
foto 2 - versione completa con le gambe stese



9.  Anjaneyasana
Inspiro
10.  Uttanasana
Espiro
11. Hasta uttanasana
Inspiro
12. Tadasana
Espiro

Una serie completa è costituita da due fasi di 12 posizioni, poiché la prima volta dovrete portare avanti la gamba destra per eseguire anjaneyasana e durante la seconda fase invece porterete avanti la gamba sinistra. Ecco uno schema riassuntivo:
fonte foto: greenme.it

Sulla mia pagina fb Italian yogini potrai usare come guida anche il video dedicato al saluto al sole.

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Buona pratica
Namaste 

"Pratica yoga, cambia il tuo mondo" (Kino MacGregor)


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